Mancava. Una realtà tanto viva e prolifica, quella dedita al calcio a 11 in zona Castelli Romani, quanto purtroppo frammentata e votata perlopiù al localismo. E ancora: non c’è da stupirsi, fatto noto anche ai non addetti ai lavori, che quelle logiche di mercato che governano lo sport nazionale ai livelli del professionismo, facciano oramai il buono ed il cattivo tempo anche in seno a tante di queste compagini, persino d’area dilettantistica. Qualcuno però ha finalmente davvero ben pensato di voler ribaltare tutto questo: la A. S. D. Nuova Castelli Romani, neonata società che riunisce ragazzi provenienti da diversi dei paesi componenti il bel territorio a Sud della Capitale, consacrata, per ora, al calcio a 11, ma che punta a divenire una vera e propria Polisportiva, si prefigge da statuto proprio lo scopo di superare, attraverso l’atletismo, le mura del campanilismo locale in favore d’uno sguardo che unisca una geografia tanto variegata, come pure di strappare al liberismo imperante un settore che dovrebbe invero rimanerne immune per vocazione, a privilegio della passione su mercato e guadagno...
Un ritorno alle origini, dunque, quando la corsa al seguito della palla di cuoio era puri cuore e divertimento? Indubbiamente. Ma anche, data l’oramai dilagante assuefazione alle infelici odierne logiche appena citate, per converso, una sana novità.
Quando il calcio è pura passione:
La A. S. D. Nuova Castelli Romani all’esordio in Campionato stagionale di Terza Categoria.
La neonata società di casa a Castel Gandolfo si presenta.
Ariccia, Genzano, Albano, Lanuvio, Castelgandolfo, Marino, Frascati, Rocca di Papa. Questi ed altri ancora sono i paesi della celebre area a ridosso della Capitale da cui i ragazzi della Nuova Castelli Romani provengono, questi i luoghi che rappresentativamente confluiscono nell’unico della neonata A. S. D.. E nello stemma studiato e scelto dalla squadra non possono mancare riferimenti a tale unità territoriale e, dunque, d’intenti: al centro dello scudo a sesto acuto rovesciato campeggia un castello a tre torri, simbolo delle singole località parte del parco; il sottostante pallone in stile anni Trenta rimanda a quella concezione del gioco calcio, fatta dei più puri passione e divertimento, che sembra oramai destinata a sparire e che il novello undici fa invece propria; mentre un fiero cervo, guardando di sotto in su, ricorda a tutti noi le radici storiche dei Castelli Romani, e quella Diana Cacciatrice, cui l’animale era sacro, che la tradizione pagana voleva protettrice dei fiorenti boschi dell’area. Il tutto è contornato da due rami d’alloro, lì a simboleggiare la gloria dell’Urbe, e si staglia sugli eletti colori della squadra rosso e blu, gli stessi della Provincia di Roma.
Coperti da questa maglia sono un direttivo degno di rispetto, per una rosa altrettanto cospicua. Alla poltrona presidenziale siede Roberto D’Ammassa, affiancato da Davide Di Giorgio nella vice presidenza e Luca Capri per la segreteria; in ordine gerarchico, chiudono quindi lo staff dirigenziale Michele Lovicario, Cesare Bianchi e Riccardo Pepe.
- Emanuela Mannoni -