Log in

Gli uccelli di Aristofane

Per la rassegna teatrale "L'Isola che non c'è" dedicata a Pietro Viviani, regia di Laura Teodori, sabato 15 alle 21.00 e domenica 16 alle 17.30 andrà in scena “Gli Uccelli” di Aristofane. Presso il teatro Villa Sora a Frascati andrà in scena questo classico riattualizzato e reso odierno da contaminazioni stilistiche, musicali e interpretative con la collaborazione dei partecipanti e l’inserimento di citazioni di Shakespeare, Goethe e Pasolini.

Due ateniesi fuggono dalla città per cercare un luogo dove si possa vivere meglio senza seccature. Nel mondo degli uccelli i due viaggiatori trovano un mondo utopico, senza leggi né violenza. Gli Uccelli, secondo una critica più attuale viene considerata un’opera di evasione che sbriglia liberamente la fantasia, è il grande sogno di una società libera e felice, dove gli uomini riconquistano il rapporto con la natura. 

 

“Nella nostra versione –dice la regista Laura Teodori- abbiamo inserito tematiche attuali di vario genere. Ad esempio la comunità degli Uccelli è composta, compreso il suo stesso capo Upupa, da persone "border line", che spinti da molteplici motivazioni, hanno rifiutato o sono stati rifiutati dalla società, dei "diversi" insomma , dei "non integrati" la parte fragile e smarrita della umanità. Ognuno di loro si è ribattezzato, scegliendosi il nome di un uccello che armonizzasse con il suo carattere dandosi una nuova identità. Essi si uniranno ai due viaggiatori Pistetero e Evelpide per fondare Nubicuculia, la città fra le nuvole, una nuova terra capace di dar corpo a tutte le utopie, ma il loro sogno verrà presto infranto”.

Infatti molto presto questa società libera e piena d’amore assumerà tutte quelle caratteristiche tipiche delle società degli uomini, la corruzione, l’arroganza e l’intolleranza verso ogni tipo di diversità avranno la meglio. I due protagonisti fuggiti da un mondo corrotto finiranno per cedere ai soliti giochi di potere, trasformando il paradiso di Nubicuculia in un inferno più che terreno in cui la corruzione e il potere hanno la meglio sull’amore e il rispetto. Sarà compito di Iride l’Airone, figura magica e cara agli dei, femminile messaggera d’amore, sistemare le sorti della vicenda e come in ogni favola che si rispetti l’amore vincerà sulla violenza. Iride sedurrà Pistetero e lo convincerà che “…essere in amore, vuol dire mettere le ali…” Pistetero si stupirà di come l’amore, nelle sue contraddizioni lo spinga ancora a mutare, ma il messaggio che gli uccello lanciano è che in questa vita solo una cosa non cambia mai ed è proprio il cambiamento, tutto cambia in continuazione, tutto cambia…