“Io penso che un gioiello debba parlare della persona che lo indossa – continua la giovane artigiana nata ad Albano- deve raccontare una storia, un pensiero, un amore … per questo sono contraria all'omologazione che invece va per la maggiore, i miei gioielli sono tutti pezzi unici e inoltre lavoro molto su ordinazione sulla base di un disegno, uno schizzo o anche solo un'idea, quindi il gioiello diventa ancora più personale e unico”.
Chiediamo alla signorina Dietrich anche di dare qualche consiglio per gli appassionati e gli acquirenti di pezzi artigianali al momento dell’acquisto. “Ogni pezzo finito deve necessariamente essere punzonato ovvero deve riportare la percentuale di argento (925 o 800) o oro ( 24K,18K,14k). Oltre a questa punzonatura solitamente c'è anche il bollo dell'orafo, una sorta di numero di matricola che viene assegnato a ogni orafo e che quindi riconduce il pezzo all'artigiano che lo ha fatto."
Molti ragazzi e giovani artigiani, o aspiranti tali, leggono la nostra Guida ai Castelli Romani, prima di salutare Diana gli chiediamo di raccontarci come ha iniziato la sua avventura affinché possa essere di stimolo o consiglio per chi volesse intraprendere questo percorso professionale. “Ho iniziato per gioco, durante il liceo, creando i primi rudimentali orecchini per me o usando i pupazzetti con cui giocavo da bambina per farci collane. Poi è diventata sempre di più una passione, volevo imparare, volevo creare, quindi una volta diplomata ho fatto un corso da orafo costruttore e poi un altro ancora … quindi ho iniziato la gavetta, ho frequentato tre laboratori e ho rubato tanto con gli occhi. poi ho capito che senza un laboratorio non potevi fare pratica e senza la pratica perdi la linea, la postura e mi sono reinventata. Ho studiato e rielaborato la filigrana finché sei anni dopo sono arrivata alla mia tecnica! Ora sono un mago del filo, tutto il resto non lo so più fare,ho perso tutta la manualità che avevo con lima e seghetto,ma col filo sono un mostro! riesco a fare qualsiasi figura e sono arrivata anche al tridimensionale (immensa vittoria!!) da lì poi mostre, OroCapital a Roma e Macef a Milano, sono stata invitata a partecipare a mostre in giro per il mondo, emirati arabi, Londra, Berlino, New York dove per avere il made in Italy mi offrivano lo stand gratuitamente ma viaggio,vitto e alloggio erano a mie spese ergo dopo molte rinunce ho deciso di fare qualcosa di più piccolo, di più mio. Per la prima volta ho messo la mia firma,la mia faccia sui miei gioielli (che prima erano sempre venduti da altre gioiellerie) aprendo il mio negozio! Non è il periodo migliore per aprire un'attività ma ci dovevo provare! Dopo un anno posso dire che ho fatto bene! Ho dovuto rinunciare a tanto ma era il mio sogno! dovevo farlo! Grazie all'insistenza della mia mamma che ha sempre creduto in me, molto di più di quanto ci credessi io, e al prestito del mio papà ce l'ho fatta!”.
Ringraziamo Diana Dietrich per la sua disponibilità e le sue spiegazioni, le auguriamo tanto successo, ricordandovi che potete ammirare con i vostri occhi le sue opere recandovi in Via Bruno Buozzi 28 a Genzano di Roma. Rinnoviamo ai nostri lettori l’appuntamento con le nostre interviste. Magari i prossimi potreste essere voi …
{ppgallery} | {/ppgallery} |