Il monastero venne costruito sui ruderi di una villa appartenente a Cicerone, ove esisteva già un vecchio sepolcro in pietra di peperino a doppio ambiente. Nella cripta di questo si dice che ci fu l’apparizione della Madonna a Nilo e San Bartolomeo. Per questo si decise di costruire proprio in questo luogo la chiesa affiancata al nuovo monastero.
Poco dopo, nel settembre del 1004, ci fu la scomparsa di San Nilo, cosi la costruzione venne continuata dai monaci e da San Bartolomeo che lavorarono sull’edificio per circa venti anni, utilizzando materiali appartenenti ai resti delle ville romane. Colonne e lastre in marmo, blocchi di peperino e cornicioni decorati furono infatti gli elementi caratteristici che vennero utilizzati per la costruzione.
I lavori si conclusero esattamente nel 1024 e il 17 dicembre dello stesso anno venne solennemente consacrato dal Pontefice Giovanni XIX° che dedicò l’abbazia alla Madre di Dio.
La facciata
La Facciata dell’abbazia presenta delle finestre in marmo traforato, cornici in laterizio e archetti ciechi in stile gotico.
L’interno
Per entrare all’interno della basilica si deve attraversare un Prònao sostenuto da quattro colonne. Entrando troveremo dei suggestivi ed importanti mosaici del XI e XIII secolo. Nel 1577 venne sostituito il soffitto a capriate con un soffitto a cassettoni per volere del Cardinale Alessandro Farnese.
Nel 1665 il cardinale Francesco Barberini affidò la costruzione dell’altare maggiore a Gian Lorenzo Bernini, realizzato con tanti marmi pregiati e sculture.
Molto importante è la biblioteca che troviamo all’interno; una delle più fornite biblioteche di testi in greco e latino al mondo.
-Alberigi Manuela-