...chiese non grandissime da accogliere una popolazione che cresceva in continuazione. La chiesa venne dedicata successivamente oltre che alla s.s. trinità anche a San Tommasi da Villanova, oggi patrono di Genzano.
Il progetto venne affidato inizialmente all’architetto Pietro Camporese, che però morì durante il corso dell’anno, lasciando i lavori ai suoi due figli Giulia e Giuseppe.
Quest’ultimo si rese noto per la sua decisione di non seguire lo stile barocco romano che a quei tempi era impiegato in molte chiese, si avvicinò anzi, allo stile neoclassico.
Nel 1808, precisamente il 9 aprile, la chiesa fu benedetta ed il giorno seguente venne aperta al pubblico per praticare il culto. Nello stesso anno la chiesa venne consacrata.
La grande e suggestiva facciata bianca presenta due ordini; nella parte superiore quello ionico, in quella inferiore quello tuscanico. Rimanendo nella parte bassa troviamo 3 portoni, tra cui quello centrale molto grande.
Tra le 3 porte troviamo 4 grandi colonne con trabeazione di ordine ionico che stanno a supportare il timpano e la cornice.
Nella parte alta della facciata troviamo un finestrone rettangolare e sopra il timpano lo stemma di Genzano.
Si suppone che in passato fossero presenti sulla chiesa due campanili; attualmente è presente un solo campanile, ristrutturato sulle basi di quello vecchio agli inizi del ‘900.
Il destino del campanile a sinistra non è ancora descrivibile.
L’interno della chiesa presenta una navata a croce latina, affiancata da due corridoi comunicanti.
La grande navata centrale è frastornata da grandi archi. Nella bella cupola sono rappresentati i quattro evangelisti.
Molto interessante è una tela del XVII secolo, dedicata a S. Vincenzo Ferrei, posta nella sacrestia. Nell’altare del transetto di destra troviamo una tela della
Madonna di Monserrato di Francesco Rosa, realizzato nella seconda metà del XVII secolo.
Nella chiesa inoltre, sono posti 4 bellissimi busti dorati del XVII secolo, che raffigurano S. Sebastiano, S. Tommaso d a Villanova, S. Emidio e S. Vincenzo Ferreri.
Alberigi Manuela