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Mercoledì, 13 Maggio 2009 00:00

Fabio Pajoncini Ottaviani - Record mondiale immersione

Scritto da  Daniele Antonini
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Passeggiando sulle coste del Lago Albano di Castel Gandolfo lo sguardo rimarrebbe sicuramente catturato dal verde dominante che fa da perimetro allo specchio lacustre. Alberi e vegetazione di ogni tipo e specie custodiscono morbidamente il bacino vulcanico rendendo lo spettacolo un piacere per gli occhi. La stessa sensazione che devono aver provato gli antichi Cesari e patrizi romani che fecero di questo luogo meta prediletta di villeggiatura prima ancora dei Papi. Continuando a camminare lungo la riva, rimembrando antichi romani e godendo del romantico panorama, l’occhio sfiorerebbe la superficie dell’acqua cercando nuovi spunti di meditazione tra i riflessi.

Tra un’ispirazione e l’altra l’attenzione potrebbe essere catturata da strani movimenti di natura umana che si svolgono verso il centro del lago. Potreste notare delle strane piattaforme galleggianti la cui ovvia funzione è quella di sostenere chi vi cammina. Meno ovvia potrebbe essere la ragione che spinge chi vi è sopra a trovarsi lì in quel momento. Già perché i vostri occhi ignari potrebbero identificare facilmente quelle figure lontane e in movimento come dei sub. Il che non risulterebbe così sensazionale trovandosi questi sulle acque di un lago, ciò che i vostri occhi incolpevolmente non riuscirebbero a percepire è chi si nasconde dietro ad una di quelle mute. Soprattutto non potreste sapere quanto importanti siano state e siano tutt’ ora le immersioni nel lago di Castel Gandolfo per il sub che state osservando. Importanti per costui e per tutto lo sport italiano a livello mondiale. Avendo curiosità, tempo e pazienza si potrebbe aspettare il suo ritorno sulla terra ferma e chiedere informazioni al sub stesso o al suo staff. Immaginando che la cosa non sia fattibile per tutti vi sveleremo l’arcano.

Il soggetto che ha attirato la vostra attenzione e di cui abbiamo alimentato il mistero è Fabio Pajoncini Ottaviani detto “Il Duca”. Nome e soprannome risulterebbero sconosciuti ai più, ma, per gli esperti di record, gli amanti di subacquea e gli appassionati di sport il tutto avrebbe finalmente un senso. “Il Duca” infatti detiene il record mondiale d’immersione in autocontenimento, risultato stabilito nelle acque dell’Isola di Ponza il 22 ottobre 2004. “Quel giorno ho realizzato un sogno, - racconta il primatista - io volevo essere il primo ad accostare il mio nome ai - 200 mt.,  una sorta di fissazione”. Sogno realizzato e record stabilito. “La mia discesa è giunta fino a toccare -202 mt. - prosegue Fabio -, credo che la tecnica che ho usato possa consentire di scendere di altri 50 metri circa, diciamo che un limite possibile in "autocontenimento" possa essere i -250 mt”. La discesa in autocontenimento consiste nell’immersione con tutta l’attrezzatura tecnica indosso, ovvero le varie tipologie di bombole, che vanno cambiate man mano che si scende in base alle profondità raggiunte, allacciate al proprio corpo. Le sensazioni e le emozioni di quei momenti sono poi state riportate in un libro “Io c’ero”, nelle cui pagine il recordman si racconta e affronta il tema dello sport in cui si è affermato nel panorama mondiale. Il libro venne presentato alla Big Blu Rome Sea Expo - Eudi Show nel 2006. Evento immancabile per gli appassionati del settore che anche quest’anno si svolge alla Nuova Fiera di Roma. Oltre al record mondiale Fabio Pajoncini Ottaviani detiene anche un altro record, meno famoso ma molto importante per la realtà dei Castelli Romani in cui il campione vive. Nel 2000 stabilisce il record d’immersione nelle acque del Lago Albano di Castel Gandolfo toccando i –131 mt.

“Le mappe ufficiali – spiega “Il Duca” – pongono come profondità massima calcolata del fondo del lago a -164 mt, misura calcolata con le dovuta attrezzature senza bisogno di spingersi umanamente fino a quella profondità. Quando durante l’immersione toccammo i 131 mt di profondità l’acqua in cui nuotavamo divenne una melma impenetrabile per la vista umana e pericolosa da affrontare per la sua densità, decidemmo quindi di arrestare la discesa”. Per l’occasione vennero usate come basi operative sulla superficie del lago delle piattaforme di cemento. Tali piattaforme furono create per le olimpiadi del 1960 come piattaforma di supporto per le gare di canoa. “Il Lago di Castel Gandolfo – spiega il recordman – lo posso considerare la mia “palestra ufficiale”, è qui che mi sono preparato per il record mondiale, ed è qui che continuo ad allenarmi. Io sono di Roma ma vivo a Castel Gandolfo dal 1990, ormai mi sento adottato da questo splendido paese. Le mie origini sono in realtà marchigiane, il soprannome “Il Duca” mi deriva infatti da mio nonno paterno. Lui era un vero nobile e viveva a Cagli nelle Marche. Da lui ho ereditato però solo il titolo nobiliare che oggi è solo un soprannome, perché a livello economico non mi è stato utilissimo”.

Oggi per le immersioni nei laghi e nel mare la legge italiana impone che ci sia una guida subacquea, detta “divemaster”, a monitorare tutte le operazioni. Questo vale anche per campioni esperti ed affermati come Fabio Pajoncini Ottaviani, quindi per chiunque volesse immergersi nelle acque del lago di Castel Gandolfo si necessita il supporto di tale figura. Per chi vuole passeggiare sulle sue rive invece non si necessita di alcun supervisore né permesso ma, fate attenzione, se vi capitasse di vedere dei sub in procinto d’immergersi potreste essere testimoni della preparazione del “Duca” ad un nuovo record mondiale.

Letto 5032 volte Ultima modifica il Venerdì, 07 Novembre 2014 18:02

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